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Immagine del redattoreAntonio Garbaccio

Morning routine: verità e leggende

Aggiornamento: 1 mag 2018

Ormai si sente sempre più spesso parlare dell’importanza della cosiddetta ‘Morning Routine’. Oggi vi dirò cosa funziona e cosa no per me.

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La prima volta che ne ho sentito parlare è stato se ben ricordo in un articolo su Entrepeneur.com, dove venivano elencati una serie di Founder e CEO di compagnie da miliardi di dollari e le loro routine, tramite un infographic. Effettivamente si alzavano quasi tutti prima dell’alba ma, seppur con le dovute differenze, queste routine avevano tratti comuni.


Svariati sono i consigli che trovate spulciando online e le buone abitudini da prendere sono sicuramente tante. Inoltre se persone di un certo spessore sia intellettuale che di successo in svariati business si comportano in un certo modo ci sarà un motivo no? Non saranno mica tutti dei pazzi maniaci ai quali non piace dormire..


In questo pezzo voglio provare a raccontarvi però quella che è la mia esperienza, indicandovi dunque cosa funziona e cosa invece non ha funzionato per me. Tutti i punti che vi propongo sono comunque buone pratiche da provare, e ognuno deve trovare ciò che più gli si addice. Partiamo da ciò che funziona:


  • sveglia presto: questo è fondamentale per riuscire a ricavarsi del tempo altrimenti difficile durante il resto della giornata; ricordatevi che il tempo però non si trova, si crea; ricordatevi inoltre che una buona ‘morning routine’ inizia la sera prima, quindi a letto presto e abbiate già ben chiaro le cose più importanti o urgenti da fare il giorno successivo;

  • colazione: una colazione sostanziosa è sempre stata presente nella mia routine, anche se dopo magari 40 minuti mi sarei allenato;

  • ginnastica: per chi non è abituato allenarsi al mattino è uno shock, ma preso il ritmo è davvero un’altra storia; mi sono allenato in palestra dalle 6.30 alle 7.45 tre volte la settimana per circa 2 anni e vi assicuro che potendo continuerei a farlo ancora oggi. Il corpo viene attivato in maniera incredibile, la mente ne beneficia, ed inoltre non c’è il rischio che eventi imprevisti nella giornata ti facciano saltare l’allenamento ed infine, non in ordine di importanza, la palestra è vuota!

  • meditazione: parlare di meditazione probabilmente nel mio caso è esagerato, ma qualche semplice posizione di yoga respirando col diaframma, e un po’ di stretching possono essere un buon modo di rilassarsi prima di iniziare la giornata, soprattutto se si è un po’ nervosi come il sottoscritto (questo però invece prima di colazione);

  • lettura: anche solo poche pagine di un libro possono darti il giusto approccio alla giornata, ricordandoti anche che bisogna costantemente imparare; oppure aggiornarmi con gli ultimi articoli delle mie nicchie preferite ad esempio su Twitter mi fa sentire già produttivo e sulla strada giusta fin da subito.

Quindi più o meno quanto elencato sopra è ciò che quotidianamente faccio oppure ho fatto in passato e che ho potuto constatare abbia avuto dei reali benefici sulla mia giornata e sulla sua impostazione.


Di seguito invece alcune routine che ho provato ma che su di me non hanno funzionato. Ripeto però, l’unica maniera per capirlo è provarlo voi stessi. Bastano pochi giorni per rendersene conto, e se qualcosa vi sembra giovare, allora tenete duro per una ventina di giorni, e a quel punto sarà diventata un’abitudine e non dovrete più sforzarvi (discipline equals freedom):


  • bere subito acqua: un bel bicchiere d’acqua appena alzato, no chance per me;

  • non guardare il telefono per la prima ora: sono abbastanza scettico su questo punto e sentire persone che twittano 78 volte al giorno dire che non usano il telefono un’ora prima di dormire e un’ora da quando si svegliano, anzi addirittura lo lasciano in un’altra stanza, faccio fatica a crederci. Detto questo magari per qualcuno è anche vero, e sono sicuro che abbia dei benefici (forse ancora di più alla sera per migliorare la qualità del sonno rispetto al mattino);

  • journaling: ci ho provato forse per 3-4 giorni ed era una fatica esagerata (e considerate che a me piace molto scrivere), per cui ho lasciato perdere. Quest’abitudine di scrivere pensieri, gratitudine, obiettivi, e pensare di doverlo fare tutti i giorni, non fa per me. Comunque se proprio dovessi riprovare, la vedrei più come un’attività serale;

  • fare il letto: qualche tempo fa è girato online questo video di un superdecorato militare americano che era stato invitato a fare il discorso per la cerimonia di diploma di un college statunitense, e il suo discorso era incentrato sull’importanza del fare il letto al mattino e di come riuscire a portare a compimento anche un semplice task come fare il letto appunto facesse partire la giornata nel modo giusto e di come la mente in un certo qual modo si abituasse a fare le cose con successo. Bene all’inizio mi colpì molto ma col passare del tempo sono diventato più scettico: non che non sia completamente d’accordo ma preferirei lo stesso esempio con un task di un livello un po’ più alto, anche se probabilmente mi sto perdendo il punto centrale e la forza di questo ragionamento sta proprio nella semplicità dell’azione; comunque non è un mio problema perché mi alzo sempre prima di mia moglie quindi anche volendo il letto non lo posso fare...;

  • non mettere la sveglia: questa è un’altra che mi lascia perplesso; sicuramente svegliarsi da soli indica che probabilmente abbiamo dormito tutto il tempo necessario e dunque siamo pronti a performare al meglio, ma non riesco sicuramente a farla diventare una mia abitudine, anzi ad essere sincero non ci ho nemmeno mai provato, sapendo che non riposerei né bene né sereno.

Come vedete alcune cose sono riuscito ad implementarle col tempo e altre no, ma è normale, non tutti infatti si comportano allo stesso modo.


Jocko Willink si alza alle 4 e mezza e subito giù in palestra, così come Richard Branson che appena alzato gioca a tennis o va a fare paddling. Il CEO di Microsoft si infila le scarpe e va a correre. Naveen Jain prima legge due ore le ultime novità in campo tecnologico, poi ginnastica e meditazione. Tom Bilyeu addirittura si sveglia non dopo le 3 e in ordine va in palestra, medita, legge e mangia.


E’ ormai indubbio visti i diversi studi fatti che fare esercizio fisico al mattino faccia bene al corpo ma soprattutto alla mente, ma se Jeff Bezos ad esempio ama fare colazione a casa con la famiglia e non avere mai meeting troppo presto al mattino, e Zuckerberg si alza ‘solo’ alle 8 allora vuol dire che ogni modo e ogni routine può andar bene. Sicuramente però se siete delle persone pigre allora iniziare ad alzarvi presto ed essere produttivi e attivi fin da subito vi può servire.


Qualche curiosità ed estremizzazione della morning routine?

  1. La più famosa è quella di Zuckerberg e della sua t-shirt: il cofondatore di Facebook infatti si veste ormai da anni alla stessa maniera. Tshirt grigia, jeans e New Balance, a suo dire, per non sprecare energie a pensare a come vestirsi e può invece dedicare queste energie ad altro;

  2. Jeff Bezos nonostante non sia un vero mattiniero sul lavoro in una recente intervista ha detto che sta cercando di efficientare anche il tempo dedicato a lavarsi i denti;

  3. Tom Bilyeu, cofounder di Quest Nutrition e host di Impact Theory invece è solito andare a dormire alle 9 di sera per svegliarsi intorno alle 2.30-3 am. Diceva che certi giorni in cui ha necessario bisogno di riposarsi al meglio smette di bere intorno alle 4 del pomeriggio proprio per non doversi così preoccupare di svegliarsi la notte....


Concludendo, a parte questi casi un po' folcloristici, come dice Gary Vee, non conta tanto a che ora ti svegli o quanto dormi, ma quello che fai quando sei sveglio..(https://www.instagram.com/garyvee/)




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