Principi di vita e per il mondo del lavoro: può sembrare riduttivo a primo impatto, o un tentativo eccessivamente rigido e strutturato. Fate come me e dategli una chance. Vi aprirà la mente. E vi chiederete anche dove stiate lavorando..
Ho sentito parlare per la prima volta di questo libro ovviamente nel podcast di Tom Bilyeu, Impact Theory, quando ogni tanto tirava fuori appunto qualche ‘principio’: primo fra tutti
PAIN + REFLECTION = PROGRESS
Mi sono deciso a leggerlo però solamente dopo aver visto ed ascoltato la sua intervista (intendo di Ray Dalio, autore del libro) nell’AskGaryVee Show: qui ho capito come nonostante provengano ed appartengano a mondi diversi, Ray e Gary siano profondamente ed a tratti incredibilmente allineati. Vista la mia passione per Gary Vee questo fatto mi ha ulteriormente incoraggiato a proseguire le ricerche e a leggere il libro.
Ray Dalio dunque ha scritto questo libro dove raccoglie i Principi raccolti e annotati in oltre quarant’anni di carriera, alla guida di uno degli hedge fund più importanti del mondo, Bridgewater Associates. La cultura aziendale di questa società, spiegata in grande dettaglio nel libro proprio con molti principi, è diventata famosa in tutto il mondo, per essere luogo di continuo viaggio verso l’eccellenza, ma anche di profonde relazioni e possibilità di esprimersi ad ogni livello, oltre che caratterizzata da onestà e ricerca della verità.
Tornando al libro dunque, fondamentalmente si divide in due parti: Life e Work. Queste due parti, divise dal punto di vista dei capitoli e della modalità e tempo di lettura, sono in realtà a mio avviso abbastanza interconnesse.
Dai rapporti con le persone, a come porsi gli obiettivi, a come riuscire a diventare un vero pensatore indipendente. Dalla cultura aziendale, alle dispute tra colleghi, a come costruire una macchina perfetta, curando le due componenti principali, le persone ed il suo disegno. Questi sono solo alcuni degli ambiti per i quali molti e utili principi sono raccontati e spiegati nel dettaglio. La maggior parte dei principi infatti è poi sviscerato in 2 o 3 livelli sottostanti.
Altra cosa che ho imparato nel libro: quando devi prendere una decisione non pensare solo alla conseguenza per così dire diretta o di primo livello, ma pensa sempre anche alle conseguenze di secondo e terzo livello.
Se devo essere sincero ho trovato maggiormente interessante la parte sul mondo del lavoro, ma questo anche perchè sono in una fase molto ‘deep’ sulla cultura aziendale in tutte le sue forme, e per questo quanto fanno in Bridgewater è sfondare una porta aperta con me. Viene definita come una società basata sulla meritocrazia delle idee, dove appunto le migliori idee vincono.
Ognuno è libero di esprimere la propria opinione, anzi, deve esprimere la propria opinione che, opportunamente pesata a seconda dell’esperienza e dei risultati ottenuti, sarà comunque presa in considerazione per arrivare all’obiettivo che è trovare la risposta e la soluzione migliore, non la soluzione migliore per te, attraverso principi, metodi ed algoritmi.
Obiettivo dell’azienda è far si che sia possibile al suo interno svolgere del lavoro significativo e di avere delle relazioni altrettanto significative (meaningful work and meaningful relationships ripetuto svariate volte all’interno del libro).
Altro punto cardine di questa teoria aziendale è la trasparenza e la costante e totale ricerca della verità, in tutte le sue forme ed in ogni situazione. E di conseguenza un rapporto tra le varie linee di assoluta apertura nei confronti dei feedback. Anzi, i feedback negativi (e costruttivi), come base da cui partire per crescere. Molto da imparare.
Ulteriore aspetto molto interessante all’interno di Bridgewater: l’abitudine da decenni di registrare tutto quello che succede e tenere dunque migliaia se non milioni di log da inserire poi all’interno di algoritmi che aiutano a prendere le decisioni migliori. Così nascono i log degli errori, dove ognuno può inserire i propri errori per evitare che vengano commessi ancora in futuro, le ‘card’ dei dipendenti, dove sono segnate e classificate le varie skills, i punti di forza e debolezza delle persone, in modo da riuscire ad inserirle nel lavoro più adatto a quelle determinate caratteristiche o anche ad esempio utili alla formazione dei diversi team.
Il tutto, ovviamente, con un’attenzione e una ricerca dell’eccellenza senza paragoni.
Parlavo di registrare: in molti casi nel vero senso della parola. Migliaia di riunioni e relativi processi decisionali registrati, così da poter essere utilizzati per la formazione, manageriale ma non solo, come test, come casi scuola ecc.
Ulteriore concetto chiave è l’arte del ‘toughtful disagreement’, solo così si può crescere, mettendosi nella testa ed entrando e capendo il punto di vista dell’altro, ricordandosi che nessuno deve vincere, e che non bisogna trovare la miglior soluzione tra quelle che hai in mente tu, ma la miglior soluzione, e basta. E per questo, come per tutti gli altri esempi citati sopra, è fondamentale anzi condizione necessario, essere un pensatore indipendente. Questo può sembrare banale, ma a mio avviso non lo è affatto.
Accorgendosene spesso, o magari alle volte anche senza accorgersene, si è di gran lunga condizionati dalle persone che ci stanno intorno, così come dall’ambiente stesso, nel nostro modo di agire ma soprattutto di pensare. Per essere un pensatore indipendente invece, devi scoprire le cose per conto tuo.
Interessante anche la parte relativa ai processi: processi e protocolli appunto necessari per risolvere le dispute di ogni tipo che non si riescono a risolvere semplicemente tramiti i Principi.
Infine, anche se non fa parte del libro, una domanda stupenda fatta da Ray Dalio all’audience durante un’intervista e poi in calce alcuni dei principi e sottoprincipi tratti dal libro che mi hanno colpito più di tutti:
'can you separate yourself from your opinions so that you open yourself up to the entire possibility of different point of view to get the best ones for you? that's the biggest source of success'
Di seguito alcuni dei principi che ho trovato più utili ed interessanti, o che semplicemente mi hanno colpito:
LIFE
"Be a hyperrealist"
"Be radically open-minded and radically transparent"
"Pain + reflection = Progress"
"Have clear goals"
"Remember that weaknesses don't matter if you find solutions"
"Triangulate your view with believable people who are willing to disagree"
"Simplify!"
"Use principles"
"Convert your principles into algorithms and have the computer make decisions alongside you"
WORK
"An organization is a machine consisting of two major parts: culture and people"
"A believability-weighted idea meritocracy is the best system for making effective decisions"
"Be crystal clear on what the deal is"
"Create a culture in which it is okay to make mistakes and unacceptable not to learn from them"
"Fail well"
"Don't worry about looking good - worry about achieving your golas"
"Remember to reflect when you experience pain"
"Great collaboration feels like playing jazz"
"Find the most believable people possible who disagree with you and try to understand their reasoning"
"Remember that the WHO is more important than the WHAT"
"Look for people who have a lot of great questions"
"Constantly train, test, evaluate and sort people"
"Provide constant feedback"
"Evaluate accurately, not kindly"
"Don't lower the bar"
"Remember that for every case you deal with, your approach should have two purposes: 1) to move you closer to your goal and 2) to train and test your machine (people and design)"
"Know what your people are like and what makes them tick, because your people are your most important resource"
"Clearly assign responsibilities"
"Communicate the plan clearly and have clear metrics conveying wheter you are progressing according to it"
"Perceive and don't tolerate problems"
"Build the organization around goals rather than tasks"
"Remember that almost everything will take more time and cost more money than you expect"
"Build your organization from the top down"
Buona lettura e fatemi sapere cosa ne pensate!
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