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Immagine del redattoreAntonio Garbaccio

Interviste: Giovanni Tufani, CFO e co-founder di Seedble

Aggiornamento: 1 mag 2018

Oggi parliamo con Giovanni Tufani, cofounder e CFO di Seedble. Lunghissima intervista nella quale Giovanni non si è tirato indietro, anzi, e lo ringraziamo per le sue risposte articolate ed approfondite! Buona lettura!


(le immagini sono state gentilmente concesse da Seedble.com)

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Giovanni Tufani - Seedble

Giovanni, laureato in Economia, pronto a diventare commercialista, poi appassionatosi all’innovazione e al digitale: fonda con altri due ragazzi Seedble.

Seedble si occupa di accelerare il business dei propri clienti, che spaziano da Startup (anche alle prime armi), alle PMI fino alle Corporate. Questo lo possono fare creando networking ed aiutando la ricerca dei fondi, oppure accompagnando l’azienda nella trasformazione digitale e nella rivisitazione dei processi e dei modelli. Oggi operano in Italia, in Olanda e in Svizzera ma sicuramente non si vogliono fermare qui! Sentiamo dunque direttamente da Giovanni, partiamo con le domande!

Innanzitutto grazie per la disponibilità. Ho saputo di voi per l’hackaton romano di Machine Learning di HTML.it al quale hai partecipato come mentore. Vorrei però sapere, come e quando è iniziato tutto?

Ciao Antonio per prima cosa grazie per quest'intervista e per la presentazione.  Seppur non siamo un'azienda ventennale ancora mi viene da sorridere a pensare come è nato Seedble. Da buoni italiani il tutto è iniziato davanti ad un piatto di carbonara in uno dei più rinomati ristoranti di Roma in zona Prati. Al tavolo eravamo io e Andrea Solimene che inseme a me ha messo il primo seme per far crescere Seedble.  Entrambi stavamo chiudendo le nostre attività lavorative presso terzi per lo stesso motivo: non riuscivamo ad esprimere la nostra voglia di fare, la nostra professionalità e la nostra passione negli ambienti in cui stavamo.  Io avevo riscontrato un importante bisogno che avevano molte aziende (costituite o costituende): avere un'unica interfaccia che le supportasse nel lancio del proprio progetto o nel rinnovamento di progetti già esistenti.  Così è nata Seedble: un facilitatore nel processo di digital transformation e di accelerazione di Business, al tempo non conoscevamo ancora questi termini, ma sapevamo cosa e come volevamo fare.  


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Quali sono stati i primi passi dell'execution?

I primi passi sono stati quelli di darsi un nome e un'identità e iniziare subito ad andare sul mercato; mettersi in gioco prendere clienti per pochi euro,  prendere tante porte in faccia, e  seminare e seminare opportunità... Inutile dirti che all'inizio è stato drammatico... :) 5 anni fa le cose erano ancora più difficili di oggi.  Di solito le aziende come le nostre fanno il percorso contrario, hanno spesso come fondatori ex consulenti di grandi aziende che una volta maturata l'esperienza e una volta fattosi la rete di contatti escono e decidono di creare una società che supporti le altre aziende; noi abbiamo voluto essere anticonformisti senza uno straccio di contatto e di rete di clienti ci siamo messi in gioco e abbiamo rischiato.

"I primi passi sono stati quelli di darsi un nome e un'identità e iniziare subito ad andare sul mercato"

A proposito di execution mi piace raccontare sempre un aneddoto del primo periodo... Avevamo avuto tramite un nostro contatto "udienza" per andare a parlare con una multinazionale che aveva bisogna di innovare alcuni processi in chiave digitale.  Avevamo passato una selezione sulla carta (o meglio sul nostro sito web) e ora eravamo in lizza con altre aziende.  Mi presentai a questo colloquio con il manager che dopo un po' che mi vide in sala di attesa venne da me e mi disse: "Mi scusi ma quando arriva il suo capo per iniziare il nostro incontro?" Io gli risposi con molto garbo che ero io il mio capo e Seedble era nato da una mia idea... Facemmo il meeting e ci lasciammo che ci avrebbe fatto sapere... Inutile dire che non l'ho più sentito.. 

Nella vostra crescita iniziale avete seguito il metodo lean? Avete prima di tutto messo in piedi un MVP e cercato di capire se esistesse o meno un mercato? Oppure che strategia avete utilizzato?

Nel nostro caso siamo partiti da  un bisogno che avevamo percepito durante le nostre esperienze lavorative precedenti, abbiamo messo in piedi una serie di servizi e poi abbiamo iniziato a testarli e affinarli al fine di renderli sempre migliori, maggiormente scalabili e più efficienti.  

Ad oggi, di che numeri parliamo? Chi sono principalmente i vostri clienti (startup, PMI o Corporate)?

Non ti dico i numeri dei primi anni perchè un po' mi vergogno... Quello che ti posso dire è che ad oggi  alla fine del primo trimestre del 2018 abbiamo già  eguagliato il fatturato dello scorso anno, e abbiamo contratti firmati che in proiezione ci portano ad una crescita di oltre 5 volte il fatturato 2017...Per nostra scelta non ci focalizziamo solo su startup o Pmi o Corporate, ma riteniamo che vedere realtà completamente diverse tra loro sia fonte di arricchimento e permetta di agire in un'ottica non convenzionale.  Vedendo come sta crescendo l'open innovation penso che l'intuizione che abbiamo avuto non sia poi tanto sbagliata... 


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I risultati sono stati subito se non entusiasmanti almeno incoraggianti oppure avete dovuto fare molta gavetta prima di trovare la vostra ‘market validation’?

Ahimè come raccontato anche in una domanda precedente all'inizio è stata veramente dura... I primi anni i soldi che vedevamo erano solo quelli che andavano dalle nostre tasche in quelle di Seedble per coprire le spese; non mi vergogno a dire che per tre anni non abbiamo incassato un euro.  Se devo essere sincero da circa un anno il mercato ha iniziato a validarci.  Prima eravamo nella fase in cui non trovavamo clienti, ora siamo in quella in cui dobbiamo essere bravi a gestire la crescita, organizzarci per bene e iniziare a pensare come una azienda vera. 

Vuoi provare a spiegarci più nel dettaglio esattamente che servizi offrite, e quali sono stati gli ostacoli più ardui da superare, tecnologici e non?

Domanda molto difficile per due motivi: uno è insito intrinsicamente in quello che facciamo, l'altro è dovuto al fatto che già tu nella tua introduzione lo hai fatto molto bene. Mi perdonerai se per spiegarti nel dettaglio cosa faccio, utilizzi le parole dette a mia madre qualche mese fa quando mi ha chiesto cosa dovesse dire alle sue amiche quando le chiedevano che lavoro facevo:


"Aiutiamo le organizzazioni a migliorare persone, processi e strumenti tecnologici con aiutarli a stare sul mercato in un'epoca di profonda trasformazione ed evoluzione"

Seedble startup


Ad oggi il vostro team come è composto? E dal punto di vista logistico come e dove siete dislocati?

Ad ora il nostro team ha il suo cuore pulsante nei 5 soci e in altri 5 collaboratori; inutile dirti che a breve non basteremo più e sarà il momento di crescere. Le competenze su cui può contare Seedble sono molto eterogenee, ci sono infatti esperti di finance e accounting, esperti di marketing e social media, esperti di business Intelligence, Blockchain, esperti IT.

Potresti pensare dicendolo poi in dialetto romano: se vabbè qualcos'altro? Quando me lo fanno notare rispondo sempre così: il DNA vincente di Seedble ha al suo interno valori fondanti come la contaminazione e lo scambio di competenze e conoscenze.  Dal punto di vista logistico abbiamo il nostro Head Quarter a Roma, ma il nostro lavoro non è vincolato ad uno spazio fisico... Koen Lukas Hartog, uno dei nostri soci, vive in Olanda dove abbiamo una buona fetta di fatturato e non abbiamo alcun problema nel lavorare insieme...  Sarà un caso che uno dei primi (se non il primo) libri in Italia che parla di Smart Working lo abbiamo scritto noi? (ndr www.thesmartworkingbook.it).


"ll DNA vincente di Seedble ha al suo interno valori fondanti come la contaminazione e lo scambio di competenze e conoscenze"

Quali tool ritieni essere indispensabili per il vostro lavoro in team?

Per il nostro lavoro di team fin dalla nostra nascita il tool più importante che ci accompagna sempre è la suite Business di Google. Da qualche mese in funzione della nostra crescita abbiamo messo in piedi Odoo, uno dei software di Corporate Performance Management  più smart di quelli in commercio. Su Odoo gestiamo tutto il Crm, la gestione delle offerte la gestione dei progetti e la gestione contabile e finanziaria (ivi inclusi budget e Business Intelligence).

  Obiettivi del 2018?

Pochi ma buoni: -consolidare l'organizzazione e i processi interni e di lavoro al fine di rendere le nostre attività interne e sui clienti più efficienti e più scalabili, e al fine di essere pronti per sostenere la crescita dei prossimi anni;

-Decuplicare il fatturato del 2017.

Ho letto che volevate creare uno spazio di coworking proprio nella capitale: questo progetto lo state ancora portando avanti?

Si lo stiamo portando avanti. Il primo nascerà a Roma ma non sarà di certo l'ultimo. Il progetto nasce con l'obiettivo di replicarlo poi in altre città. Hai presente Talent Garden? Ho profonda stima del lavoro e della qualità del lavoro che hanno fatto... Loro sono partiti dallo spazio e ora iniziano a vendere consulenza e formazione, noi invece vogliamo fare l'esatto piano contrario... Posso sembrare megalomane? Non è così... In Seedble  abbiamo le fondamenta buone per creare una rete di Coworking (anche se non mi piace chiamarli così, preferisco Contamination Hub) globale che faciliti la fruizione dei nostri servizi e che crei valore per le aziende e le comunità vicino ai quali saranno ubicati...  


"In Seedble  abbiamo le fondamenta buone per creare un Contamination Hub globale che faciliti la fruizione dei nostri servizi e che crei valore per le aziende e le comunità vicino ai quali saranno ubicati... " 

Adesso ti chiederei gentilmente qualcosa di più personale: avresti voglia di raccontarci quello che è il tuo background per aiutare a capire meglio i nostri amici lettori chi e come può creare una startup? E come partendo dal tuo background sei giunto fin dove sei oggi? Ti reputi un ‘born entrepreneur’ o pensi che lo si possa tranquillamente diventare?

Nel risponderti parto dall'ultima domanda, io sinceramente penso di essere nato imprenditore. Ricordo quando ero bambino che uno dei momenti che amavo di più era quando il sabato mattina andavo con mio padre nel suo ufficio (era titolare di uno studio legale) e giocavo a fare l'imprenditore.  Sinceramente penso che se l'impresa non la si ha nel DNA è molto difficile, ma nella vita mai dire mai... Tornando al mio background sono laureato in economia e direzione delle imprese, ma quello che per me ha fatto la differenza è la curiosità di conoscere e imparare e soprattutto l'esperienza fatta sul campo.. come dice un  vecchio adagio: l'esperienza o ce l'hai o la paghi.. io l'ho pagata ma mi è servito...

Che consigli daresti a un giovane appena uscito dal liceo o iscritto all’università che sogna di diventare entrepreneur?

Il mio consiglio è di osare e soprattutto di essere curiosi e di mettersi in gioco e soprattutto di trovare delle persone con cui fare qualcosa di grande... Il mio motto è fai un lavoro che ti piace e non lavorerai neppure un giorno...  Se avete bisogno di qualche consiglio e di qualcuno che vi indirizzi io ci sono ;) 


"Osare e soprattutto di essere curiosi e di mettersi in gioco e ancora di trovare delle persone con cui fare qualcosa di grande... "

Hai avuto dei mentori anche se solo ‘platonici’?

Il mio primo mentor è stato senza dubbio mio Papà, che  è venuto a mancare nel 2013 proprio mentre Seedble stava prendendo forma. E' il mio più grande rammarico quello di non avergli potuto raccontare cosa abbiamo messo in piedi con Seedble, penso che sarebbe stato orgoglioso. Cosa mi ha insegnato? Il miglior  valore che un imprenditore deve avere, l'onestà Dopo mio papà gli altri miei mentor che ancora seguo sono senza dubbio i miei quattro soci: Andrea Solimene, Koen Lukas Hartog, Alfredo Valentino e Paolo Strangis. Senza di loro non esisterebbe Seedble, e non esisterei io come imprenditore. 

Come forse sai io con trovalatuastrada.com voglio condividere il meglio del content che si trova online; tu avresti da segnalarci qualche blog/sito/entrepeneur che ti ha aiutato nel tuo percorso?

Devo essere sincero non c'è un repository dei contenuti unico dove io cerco contenuti utili... Io utilizzo Flipboard dove trovo raccolte di articoli focalizzati su alcuni argomenti.  La piattaforma ideale non c'è... chissà che un giorno....

Ho inoltre scoperto che avete anche creato uno ‘spazio’ online (http://www.spremutedigitali.com) dove scrivete molto soprattutto riguardo allo Smart Working (con un ebook gratuito di grande successo che consiglio a tutti di scaricare all’indirizzo http://www.thesmartworkingbook.com), oltre che di Digital e Social Media e Startup. Come è nata questa idea e questa esigenza di condividere?

Spremute digitali è nato da un'idea di Andrea Solimene. Era il suo blog personale che poi è passato sotto la gestione Seedble. Abbiamo cercato molto spesso di dare una linea editoriale di qualità anche a scapito di qualche visita in più. Speriamo a breve di avere più tempo da dedicargli... Ha un gran potenziale che però ad ora fatica un po' ad essere messo in moto.


Un libro che ogni entrepeneur dovrebbe necessariamente leggere o che ha avuto un ruolo molto importante nel tuo percorso?

Un libro che mi ha dato molto è stato "L'Impresa orientata alla strategia" di Kaplan e Norton dove viene presentato il concetto della Balanced Scorecard: uno strumento che per me ha significato molto nello sviluppo dei servizi di Seedble. 


Qualcuno dice che creare un’impresa 6 come ‘masticare vetro fissando gli abissi’..pensi che questa definizione ben rappresenti il creare una startup? Se si, come si supera tutto questo?

Sacrificio, passione, curiosità e competenze: sono gli unici consigli per sopravvivere alla creazione di una startup.  


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Hai qualche imprenditore al quale ti ispiri o che consideri tuo modello? (sappi che

Elon Musk, Jeff Bezos e Gary Vee non valgono.. :) scherzo ovviamente)

L'imprenditore che più ammiro, seppur vissuto in un'altra epoca, è senza dubbio Adriano Olivetti. Condivido appieno il progetto di restituire valore alle comunità e di sviluppare un business etico... 

"Sacrificio, passione, curiosità e competenze: sono gli unici consigli per sopravvivere alla creazione di una startup."

Infine come consideri l’ecosistema startup in Italia? Cosa pensi si possa e debba fare per migliorare la situazione attuale? Ho molte aspettative su questa risposta dal momento che ho letto che voi, nonostante la possibilità di spostare la sede in Olanda dove anche i potenziali clienti sono maggiori, avete deciso di rimanere a Roma per ‘restituire’ quanto di buono ricevuto dal nostro paese.

Amo l'Italia, amo Roma e quindi mi sento obbligato a restituire alla comunità quanto più possibile (proprio per questo stiamo lanciando un progetto di Smart Neighborood nel quartiere in cui abbiamo il nostro Head Quarter e nel quale sono nato) . 

Per quanto attiene l'ecosistema startup c'è tanto da migliorare, ci sono in giro dei talenti di livello globale, quello che manca è qualcuno che li accompagni nella crescita. Ad ora le esperienze avute direttamente o di riflesso con molti incubatori/acceleratori non sono state eccezionali, ma sono certo che tutti stanno lavorando per alzare l'asticella. 



Grazie ancora a Giovanni per la sua immensa disponibilitè e un in bocca al lupo per i vostri progetti futuri.

Inoltre dico a tutti i lettori approfittatene e magari scrivetegli se avete bisogno di qualche consiglio o indicazione: si e' dato disponibile!


E per iniziare fate un bel giro su http://seedble.com !


Condividete e commentate!


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